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Promoter nei centri commerciali: come sceglierli?

la differenza hostess e promoter

Questa foto è stata scattata prima del Covid-19 

 

I promoter nei centri commerciali rappresentano una risorsa molto importante in quanto, direttamente o indirettamente, aumentano le vendite sfruttando le “peculiarità” del luogo. La buona notizia è che la possibilità di utilizzare promoter nei centri commerciali è alla portata di tutti, piccole e grandi attività. La questione non ruota attorno alle eventuali autorizzazioni, quanto piuttosto al reperimento di promoter davvero competenti, che possano rappresentare un buon valore aggiunto.

In questa breve guida parliamo dei promoter nei centri commerciali, dell’impatto che possono esercitare sulle vendite e delle migliori prassi per dotarsi di professionisti seri. 

Perché i promoter nei centri commerciali

I promoter sono una risorsa in quanto tale, da spendere soprattutto negli spazi commerciali o che possono diventarlo, dunque negozi, store, temporary shop, eventi e fiere. Sono spesso confusi con le hostess, dalle quali però si differenziano per le funzioni che ricoprono. Mentre le hostess si curano principalmente di accompagnare il potenziale cliente o il partecipante di un evento alla fruizione degli spazi, i promoter adottano un approccio proattivo, secondo i principi dell’engagement. Nello specifico, ecco cosa fa un promoter.

  • Informa. Il promoter spiega al cliente, con un approccio diretto e quindi anche mediante l’interazione face-to-face in che cosa consiste il brand e l’eventuale prodotto da promuovere. Dunque, deve essere dotato di dialettica, in modo da trasmettere nozioni e informazioni nel modo più rapido, semplice e chiaro possibile. 
  • Persuade. Il promoter, come suggerisce il termine, deve persuadere il potenziale cliente al compimento di un’azione. Nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta dell’acquisto di un prodotto o di un servizio. Non di rado, quando opera all’interno di spazi non necessariamente commerciali (es. eventi e fiere) tale azione corrisponde al lascito di un contatto. In ogni caso, il promoter deve possedere skill di comunicazione persuasiva. 
  • Rappresenta il brand. Soprattutto, il promoter deve incarnare il brand. Non necessariamente come il brand ambassador… Ma quasi. Di certo, il suo approccio, le sue comunicazioni e i suoi atteggiamenti devono risultare coerenti con i valori e i messaggi del brand. Per questo motivo, deve conoscere il brand molto bene.

E per quanto riguarda i centri commerciali? Perché i promoter andrebbero utilizzati per presidiare i centri commerciali? Ecco tre buoni motivi. 

  • Può essere un collettore di potenziali clienti. Il centro commerciale raccoglie individui che “potrebbero acquistare”. A seconda delle zone del centro commerciale, magari all’interno di un negozio o in una via di transito, la percentuale di potenziali clienti aumenta o diminuisce. Riconoscere i punti nevralgici e sfruttarli anche mediante il presidio di un promoter significa agire, se non a colpo sicuro, comunque con buone chance di farcela. 
  • I prospect sono generalmente ben predisposti. Chi frequenta un centro commerciale è lì per comprare, o almeno  per valutare prodotti. Dunque, è ben predisposto alle comunicazioni, a intrattenere una conversazione su un prodotto o un servizio che, anche alla lontana, potrebbe interessargli. Questa dinamica non si esplica sempre e comunque, ma certamente il rischio di girare a vuoto è più alto se il promoter opera all’aperto, in stand montati nelle piazze per esempio. 
  • Luogo vicino al punto di conversione. Se il promoter presidia un punto specifico all’interno di un negozio, e dunque con la merce a portata di mano, allora opera in un punto molto vicino alla conversione, ovvero alla trasformazione del potenziale cliente in cliente. Si tratta di un vantaggio non indifferente.

Promoter e Green Pass: le regole da seguire

Prima di approfondire ulteriormente l’argomento promoter, parlando delle migliori prassi per assumerli, è bene fare una precisazione circa il rapporto tra questa figura e il Green Pass. Per fare il promoter è necessario avere il Green Pass? La risposta è ovviamaente affermativa. Di più, è necessario avere il Super Green Pass. La differenza tra i due certificati è risaputo: il primo si ottiene anche con un tampone rapido effettuato nelle 48 ore precedenti o un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti. Il secondo si ottiene solo se si è in regola con le vaccinazioni. 

La precisazione è importante in quanto potrebbe accadere di “trovare” un promoter che sembra fare al caso proprio, per poi dovervi rinunciare perché non in regola con i permessi. Una perdita di tempo decisamente evitabile. 

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Qualità del promoter, un aspetto importante

Il ruolo del promoter, e soprattutto dei promoter nei centri commerciali, è quindi assodato. Dunque, come trovarne uno di qualità? D’altronde, è bene evitare gli improvvisatori o i professionisti con poca esperienza. Affinché renda, e si trasformi in un valore aggiunto per l’attività commerciale, deve possedere skill avanzate circa la dialettica, la comunicazione persuasiva etc. 

Il rischio è di brancolare nel buio, perdersi in selezioni e non riuscire a discernere tra professionisti mediocri e professionisti in gamba.

Il consiglio è quindi di rivolgersi a un’agenzia di marketing operativo in grado di offrire promoter di sicura esperienza. D’altronde, il marketing operativo si occupa anche di questo, ovvero di attività in store e che, in un modo o nell’altro, prevedono l’interazione con il potenziale cliente poco prima dell’acquisto.

Noi di Hostess&Promoter siamo un’agenzia di marketing operativo da sempre impegnata nella formazione e nell’impiego di promoter in grado di dare un valore aggiunto per i nostri clienti. Chi si rivolge a noi può dare una svolta alle sue attività di marketing operativo, sfruttando – perché no – gli spazi dei centri commerciali. 

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