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Comunicazione in store: strategie, strumenti e best practice

Comunicazione in store: visual merchandiser

Il punto vendita non è più solo un luogo di transizione: diventa uno spazio dedicato all’esperienza e al racconto del brand. Un’efficace comunicazione in store influenza positivamente il comportamento d’acquisto dei clienti, rafforzando la brand identity.

Cos’è l’in store communication, quali sono le strategie più efficaci e i KPI da monitorare? Scopriamo tutto ciò che dovresti sapere. 

Che cos’è la comunicazione in store 

La comunicazione in store, parte integrante della comunicazione retail, è un insieme di tecniche, strategie e strumenti utilizzati all’interno dello spazio vendita per informare, influenzare e coinvolgere il cliente mentre visita lo store

Questa comunicazione può assumere forme visive, digitali, esperienziali oppure ibride. Questa “voce silenziosa” del negozio parla al cliente attraverso stimoli visivi, sensoriali e interattivi, durante tutto il percorso all’interno del punto vendita. 

Obiettivi della comunicazione nei negozi 

L’in store communication diventa una leva strategica essenziale per stimolare le vendite e rafforzare la relazione con il cliente. Gli obiettivi principali della comunicazione in store includono: 

  • Aumentare le vendite, favorendo gli acquisti d’impulso, incrementando lo scontrino medio e stimolando cross selling e up selling; 
  • Attrarre e orientare il cliente. Le tecniche di in store communication hanno l’obiettivo di catturare l’attenzione dell’utente già dall’ingresso, guidandone il percorso d’acquisto tramite segnaletica e wayfinding;
  • Informare ed educare, fornendo in modo chiaro informazioni riguardo caratteristiche, benefici e modalità di utilizzo dei prodotti; 
  • Coinvolgere ed emozionare, offrendo un’esperienza d’acquisto memorabile grazie a storytelling visivo, touch point digitali ed elementi sensoriali; 
  • Rafforzare il brand, accrescendone la notorietà e la brand loyalty, trasmettendo valori coerenti e integrati con le altre campagne; 
  • Differenziarsi dalla concorrenza. Il brand può offrire un vantaggio competitivo in un mercato saturo di stimoli, proponendo soluzioni originali e personalizzate;
  • Integrare l’omnicanalità, garantendo coerenza tra comunicazione online e in store, generando continuità tra i diversi touchpoint; 
  • Misurare e ottimizzare. È fondamentale monitorare conversioni, dwell time, ROI e altri indicatori per poter migliorare costantemente le performance. 

Strumenti e strategie nella comunicazione in store 

La comunicazione in store può esprimersi attraverso numerosi strumenti e tattiche, ciascuna delle quali presenta obiettivi specifici. Valutiamo le principali strategie di in store communication. 

Visual merchandising

scaffali sistemati con un preciso ordine marketing

L’organizzazione di scaffali (shelf marketing), vetrine e spazi permette di massimizzare la visibilità dei prodotti e guidare il percorso d’acquisto. Prodotti posizionati all’altezza dello sguardo, corner tematici e isole promozionali aumentano l’attrattiva e supportano lo storytelling visivo.

Segnaletica e display

Cartellonistica, etichette, roll-up e totem: strumenti fondamentali per orientare il cliente e dare evidenza a promozioni o novità. 

Packaging

Anche la confezione rappresenta uno strumento di comunicazione: grafica, materiali e copy influenzano la percezione e la scelta del consumatore. Un packaging distintivo valorizza il prodotto e rafforza la brand identity.

Digital signage e schermi interattivi

Videowall, monitor e totem digitali permettono di veicolare contenuti dinamici e aggiornabili in tempo reale. 

Etichette elettroniche (ESL)

Le Electronic Shelf Labels (ESL) consentono di aggiornare prezzi, offerte e informazioni in tempo reale, integrando QR code o NFC per approfondimenti digitali. 

Touch point digitali

Totem touch, tablet e specchi interattivi arricchiscono la customer experience, permettendo al cliente di consultare cataloghi, configurare prodotti o ricevere suggerimenti personalizzati.

Realtà aumentata e mista

Tecnologie AR/MR integrano contenuti digitali nel contesto fisico. Le simulazioni fruibili mediante lo smartphone riducono i tempi decisionali e aumentano l’engagement.

Comunicazione sensoriale

Luci, colori, musica, profumi e texture contribuiscono a costruire un’atmosfera coerente con il brand. Questi stimoli sensoriali rafforzano la componente emozionale dell’acquisto.

In store promotion

in store promotion Crodino by Hostess e Promoter

Promozioni mirate e one-to-one permettono di presidiare il punto vendita nei momenti di maggiore traffico e di stimolare la conversione immediatamente. Attività face to face, sampling e shelf talker aiutano a superare indecisioni e a incentivare l’acquisto d’impulso.

Event marketing

Gli eventi in store creano esperienze memorabili, rafforzando il legame emotivo con l’utente e generando passaparola.

Guerrilla marketing

Guerrilla Marketing: Hostess e Promoter per Mondo convenienza

Allestimenti speciali, installazioni scenografiche, iniziative a effetto sorpresa: queste attività creative e non convenzionali sorprendono il pubblico, rompendo la routine visiva dello store. 

Field merchandising

Per prevenire rotture di stock, ottimizzando l’assortimento e mettendo in primo piano i prodotti strategici, è fondamentale una gestione costante dello scaffale.

Promo e tattiche a tempo

Flash sale, offerte limitate, promozioni giornaliere o stagionali creano senso di urgenza e stimolano acquisti immediati.

Micro-campagne localizzate

Adattare comunicazione e promozioni alle specificità territoriali o stagionali aumenta la rilevanza percepita dal cliente e favorisce la connessione con il contesto locale.

Experiential marketing

Experiencial marketing

Allestimenti immersivi, storytelling e attività sensoriali trasformano il negozio in un’esperienza che coinvolge emotivamente il cliente.

Il ruolo del Phygital: integrare fisico e digitale 

Il phygital, unione tra “physical” e “digital”, rappresenta il paradigma secondo cui il negozio fisico e gli strumenti digitali si integrano. Non canali separati, ma unico ecosistema capace di generare esperienze più ricche e coerenti. Nel contesto della comunicazione in store, il phygital trasforma il punto vendita in un ambiente ibrido, in cui i clienti possono muoversi con naturalezza tra mondo offline e online.

Gli esempi di applicazione sono molteplici: dagli schermi che mostrano contenuti interattivi collegati alle campagne social, alle etichette elettroniche sincronizzate con i sistemi centrali per aggiornare prezzi e promozioni in tempo reale. Attraverso QR code, NFC o beacon, l’utente può accedere a schede prodotto, video dimostrativi o coupon digitali direttamente dal suo smartphone.

Con il phygital, il negozio diventa un vero e proprio hub esperienziale in cui il fisico e il digitale si potenziano a vicenda.

Come migliorare l’in store communication 

Per rendere davvero efficace la comunicazione del punto vendita, è importante prestare attenzione ai seguenti fattori chiave: 

  • Coerenza del messaggio, allineando tono, colori, font, stile comunicativo e linguaggio visivo;
  • Layout e gerarchia visiva. Occorre progettare il percorso ideale del cliente definendo priorità visive e punti focali;
  • Storytelling visivo. Creare ambientazioni tematiche, scenografie e visual narrative aiuta il cliente a immedesimarsi, rendendo memorabile l’esperienza; 
  • Flessibilità e aggiornamento. La comunicazione in store non è statica, ma deve essere aggiornata costantemente per rispecchiare nuove campagne, stagionalità e novità di prodotto;
  • Leggibilità e semplicità. Un cliente che passa in fretta deve poter capire il messaggio a colpo d’occhio, per cui le comunicazioni devono essere brevi e chiare.

Esempi pratici 

Isola promozionale Red Bull

Valutiamo alcuni esempi pratici di in store communication da integrare all’interno del proprio punto vendita: 

  • Isole promozionali tematiche, ovvero spazi dedicati al centro dello store, che espongono set di prodotti affini;
  • Demo e sampling. Nel settore food, cosmesi e profumerie risulta efficace la collaborazione con hostess e promoter che offrono campioni, mini-prove o spiegazioni sui prodotti; 
  • Shelf talker o shelf wobblers. Trattasi di elementi sagomati che sporgono dagli scaffali, attirando l’attenzione su uno specifico prodotto;
  • Totem digitali e touch point, come un tablet accanto alla postazione di un prodotto hi-tech con tutorial, video o configuratore;
  • Vetrine interattive o window display con digital signage. Questi schermi mostrano contenuti dinamici e facilmente aggiornabili; 
  • Corner experiential, ovvero zone in cui il cliente può vivere il prodotto mediante simulazioni VR/AR o altri strumenti.

Come misurare l’efficacia della propria comunicazione in negozio

Per valutare l’efficacia dell’in store communication è fondamentale analizzare diversi indicatori, tra cui: 

  • Traffico o footfall, ovvero il numero di persone che entrano nel negozio, monitorabile tramite sensori o sistemi di rilevamento; 
  • Tasso di conversione, ovvero la percentuale di visitatori che effettua un acquisto;
  • Tempo medio di permanenza (dwell time), che misura il tempo trascorso in negozio o in una zona specifica;
  • Engagement con touch point digitali, ovvero l’interazione con totem, schermi o tablet (click, tempo speso, visualizzazioni);
  • Incremento delle vendite (uplift). Trattasi dell’aumento delle vendite attribuibile ad azioni comunicative, misurato con confronti baseline o A/B test;
  • Vendite per mq o per categoria. Un indicatore di efficienza nell’utilizzo dello spazio e di efficacia del visual merchandising; 
  • Cross selling e up selling. Misurano la capacità della comunicazione di stimolare acquisti di prodotti complementari o di fascia superiore;
  • Risposta a promozioni. Semplice da valutare in digitale, misura la percentuale di clienti che utilizzano coupon, QR code o codici sconto;
  • Net Promoter Score (NPS) e feedback. Questi dati qualitativi sulla soddisfazione e percezione del brand vengono raccolti mediante questionari in store o post-vendita; 
  • Heat map e percorsi, ovvero l’analisi dei flussi di movimento e delle aree più frequentate, ottenuta tramite sistemi di tracciamento interno.

Questi indicatori sono utili sia per capire se l’in store communication funziona, sia quali sono le aree di miglioramento e le ottimizzazioni possibili. 

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