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Colloquio di lavoro come Hostess & Promoter: come affrontarlo al meglio

Affrontare un colloquio di lavoro: In America si usa dire “You never have a second chance to make a first impression”. Se nella vita si ha spesso la possibilità di far cambiare opinione su di noi, in ambito lavorativo diviene molto più difficile, soprattutto nel breve tempo della job interview.

Quindi, in questo caso, è sicuramente vero che l’abito fa il monaco: e dovete iniziare proprio da lì, dal colloquio, presentandovi con un abbigliamento che sia indicato al contesto (non troppo formale o ingessato, ma neanche in mise da palestra!) e che vi faccia sentire a vostro agio.

Se infatti è inutile fare le solite raccomandazioni sull’orario, la puntualità e l’abbigliamento, cercheremo ora di darvi qualche consiglio pratico su come superare il colloquio in agenzia per un lavoro di hostess o promoter.

Possiamo infatti dividere il colloquio in diverse fasi: la prima, detta del “warm up” è quella che dura i primi minuti, e che serve a rompere il ghiaccio. Non sottovalutate questa fase di presentazione con il selezionatore: alcuni studi infatti dimostrano che, in un terzo dei casi, il selezionatore ha già capito se vuole affidare l’incarico o meno al candidato nei primi 2 minuti.

Il consiglio che vi diamo è di avere un atteggiamento rilassato, mostrandovi curiosi circa l’attività, e anche sorridenti e capaci di sdrammatizzare con una battuta.

Si entra cosi nel vivo del colloquio, che sarà un esame vero e proprio, e dove, ahimè, le vostre competenze e soprattutto la vostra personalità sarà scandagliata, per vedere se siete in linea al tipo di lavoro richiesto. Come in ogni situazione della vita, cercare di nascondere i propri difetti non farà che evidenziarli: il consiglio vincente, allora, è provare invece a trasformarli in punti di forza.

Avete avuto dei bassi voti all’Università? Dimostrate come vi siete più concentrati a finire presto, per poter entrare nel mondo del lavoro ed essere indipendenti.

Avete avuto esperienze lavorative tutte molto brevi? Ponete l’accento su come siate capaci di adattarvi a contesti dinamici e in cambiamento. A ogni modo evitate di negare i vostro punti deboli: nessuno è perfetto, quindi chi pensa di esserlo pecca senz’altro di presunzione.

Dopo questa fase di “screening” sicuramente si parlerà dell’attività proposta: in questa caso è utilissimo informarsi sull’azienda, il prodotto e i servizi che andrete a rappresentare.  Non c’è niente di peggio che presentarsi completamente a digiuno sul lavoro proposto, vi farà apparire svogliati e poco motivati.

Chi sa vendere bene se stesso saprà vendere bene anche l’azienda per cui lavora. Ma se è vero che bisogna dare una buona impressione di sé, è anche da evitare di atteggiarsi a ciò che non si è: proporsi da gran manager a 23 anni, o, peggio, mostrarsi con atteggiamenti supponenti o seduttivi sicuramente darà l’idea di essere una persona molto insicura e, quindi, poco affidabile.

È inoltre buona norma evitare di dare giudizi o fare affermazioni estremistiche, drastiche o troppo originali. Questo non significa cercare di mostrarsi senza personalità, quanto piuttosto di proporvi più equilibrati che provocatori: per lavori come l’hostess o la promoter, l’agenzia selezionerà profili con uno spiccata propensione alla conversazione e al contatto con il pubblico.

Dunque, motivate e sviluppate le vostre risposte e chiarite voi stessi ciò che può apparire ambiguo, prima che vi sia richiesto. Parlare bene vuol dire anche non parlare troppo: anche in sede di colloquio la sintesi è una delle virtù più apprezzate in azienda, perché trasmettere il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile vuol dire avere metodo, rigore logico e capacità espressive che sono senz’altro qualità da valorizzare.

Infine, fate voi le domande, sugli orari, sull’attività, sull’azienda, sull’agenzia in generale: insomma, dimostratevi volenterosi e affidabili, perfettamente in grado di affrontare con responsabilità e problem-solving l’incarico che vi verrà affidato.

In bocca al lupo!