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In store communication: cos’è e come migliorarla

La comunicazione ha sempre giocato un ruolo fondamentale per la storia di ogni singolo brand. Incentivare il consumatore ad essere incuriosito in modo autentico nei confronti del brand non è un compito facile. Tra le tante strategie utili a migliorare le performance di brand troviamo la comunicazione online ed offline, l’advertisement, il field marketing, il digital marketing e molto altro. Troviamo, però, una tipologia di comunicazione particolarmente azzeccata nel territorio offline, in particolare negli store fisici: l’In store Communication. Ma cosa comprende questo metodo di comunicazione in ambito retail?

Cosa si intende con In store Communication.

Prima di comprendere a pieno cosa si intende per In store Communication e come procedere per progettare azioni di comunicazione efficace, partiamo dalle basi. Esistono due importanti obiettivi di brand:

1. Attirare l’attenzione. Questo è sicuramente l’obiettivo a cui tutte le realtà ambiscono. Nel mare dei messaggi e delle distrazioni di ogni giorno, se un brand non spicca dalla concorrenza, rischia di sicuro di passare inosservato.

2. Coinvolgimento emotivo. La comunicazione di brand dovrebbe essere più sentita ed emotiva possibile. Ma perché? Sicuramente perché grazie alla leva emotiva, il brand riesce a trasmettere i propri valori, i punti di forza, l’estetica e le funzionalità.

Chiariti gli obiettivi primari, oggi parliamo della In store Communication. Tradotta letteralmente in “comunicazione in negozio”, essa comprende tutte quelle modalità comunicative che appartengono al settore della vendita al dettaglio. Vediamo ora di comprendere quali sono gli obiettivi di questo tipo di messaggi orientati al cliente.

Gli obiettivi della Comunicazione In store.

In store Communication è una grande categoria che comprende tutte le tipologie di comunicazione che un brand svolge all’interno del settore del retail. Ma cosa significa retail? Il retail è un settore che comprende la grande categoria della vendita al dettaglio, come per esempio i supermercati, gli store, i temporary store e tutti i negozi B2C (Business to Consumer), quindi da brand a consumatore finale. Il settore retail comprende prodotti che vengono poi utilizzati in ambito personale o familiare, come ad esempio i negozi di abbigliamento, supermercati, elettrodomestici, ecc.

Quando parliamo di comunicazione, nella maggior parte dei casi parliamo di comunicazione pubblicitaria, quindi messaggi contenenti CTA (Call to Action) orientate all’acquisto dei prodotti in vendita.

Esistono due macro-categorie di comunicazione in ambito pubblicitario orientate alla vendita:

– Comunicazione scritta: è la comunicazione che troviamo sulla materialità (manifesti, billboard, flyer, dépliant, roll-up ecc) oppure sui supporti digital (come display, piccoli o grandi schermi, …). La comunicazione scritta è studiata e progettata a priori da esperti di comunicazione pubblicitaria e copywriter.

– Comunicazione parlata: è la parte più umana e autentica, proprio perché viene diffusa dalle persone, dagli addetti ai lavori, dal team che collabora con il brand. Anche questa è sicuramente preparata in precedenza, ma nei casi di interfaccia con il potenziale cliente possono accadere dei momenti di improvvisazione nella quale il brand ambassador deve riuscire a gestire i dubbi e i problemi del poteziale cliente.

Ovviamente, possono coesistere entrambe le tipologie di comunicazione all’interno del settore retail. È un’ottima scelta cercare di integrare entrambe le strategie comunicative, per entrare nella mente del consumatore finale. Tornando a noi: quali sono gli obiettivi?

Gli obiettivi della Comunicazione In store sono sicuramente quelli di invogliare il consumatore, a stuzzicarlo con i benefici del prodotto, con particolari sconti, o mostrando i valori del brand o sui prodotti del negozio, portando il prospect a desiderare quel particolare prodotto o linea di prodotti. La Comunicazione In store, oltre ad essere meramente persuasiva, dev’essere anche informativa e veritiera. Le persone hanno bisogno di sapere ogni singola caratteristica positiva del prodotto. Ricordiamo ora le macro-aree del settore della vendita al dettaglio:

– Prodotti alimentari: supermercati, discount e piccoli negozi sono tutti appartenenti al grande gruppo dei prodotti alimentari, appartenenti a sua volta alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata), dedicati al nutrimento delle persone;

– Beni di consumo: sono beni che possono essere utilizzati e riutilizzati fino ad un periodo di circa 3 anni. Potrebbe rientrare in questa categoria anche lo smartphone, dato che con l’obsolescenza programmata la vita media di un cellulare è all’incirca di 3 o 4 anni;

– Beni di consumo durevole: si tratta solitamente di elettrodomestici che durano anni, come lavatrici, lavastoviglie, aspirapolvere, microonde, ecc.

In store communication

In store Customer Experience.

I prodotti appartenenti ai settori appena descritti hanno bisogno di essere presentati, esposti, ricercati e venduti. Inoltre, il consumatore medio è alla costante ricerca di stimoli piacevoli e positivi. Per questo oggi le migliori strategie comunicative, persuasive e di marketing cercano di coinvolgere emotivamente il ricevente con messaggi chiari, ben comprensibili, interattivi, onesti, coinvolgenti e unici. Il consumatore ricerca messaggi divertenti, accattivanti che lo spronino all’acquisto in tempi rapidi. Per questo motivo i migliori brand puntano a costruire un’importante customer experience con il cliente, l’esperienza dell’utente o del consumatore. È la somma delle esperienze positive, delle sensazioni, dei ricordi che prova o ha provato nei confronti di un brand in tutti i touchpoint. “Quando pensi a quel brand, che ti viene in mente?” Questa è la prima domanda alla quale dobbiamo rispondere quando parliamo di customer experience.

Tipologie di Comunicazione In store.

Quali sono le principali tipologie di Comunicazione In store che troviamo all’interno del settore della vendita al dettaglio? La cura nella comunicazione testuale (copywriting) nella grafica pubblicitaria accattivante, giocano sicuramente un ruolo primario nella vendita del prodotto finale. Ricordiamo il primo assioma della comunicazione, che recita: “Non si può non comunicare”. Per questo motivo ogni cosa che il brand dice (o non dice) è comunicazione di brand. Vediamo ora quali sono i supporti o le modalità principali della Comunicazione In store:

– Prodotti a scaffale: la disposizione dei prodotti a scaffale è importante sicuramente per aumentare la visibilità. Come sappiamo, i prodotti ad altezza occhio umano sono più notati rispetto ai prodotti nella parte alta dello scaffale. Anche il modo di posizionare i prodotti e lo spazio tra essi è importane nella percezione finale del consumatore;

– Packaging del prodotto: il packaging, che comprende grafica, testi e materialità, è fondamentale per attirare l’attenzione dell’utente. Se è vero che l’abito non fa il monaco e non si giudica un libro dalla copertina, è anche vero che il consumatore lo fa continuamente ogni volta che entra in un supermercato o un negozio. Il “contenitore” conta, eccome se conta;

– Materiale promozionale: roll-up, cartellonistica, comunicazione creativa sono le modalità più classiche per comunicare i prodotti all’utente finale. Per questo si trova spesso all’interno della Grande Distribuzione Organizzata del materiale promozionale stampato o su supporti digitali, che mostra prodotti, prezzi, sconti con modalità più o meno creative;

– Team di vendita: questa è la parte che, assieme ai supporti fisici, può regalare momenti unici con il consumatore, aumentando brand e customer experience. In Hostess & Promoter abbiamo a cuore questo importante punto, perché il team di professionista regala al cliente esperienze uniche. In Hostess & Promoter formiamo costantemente personale come hostess, promoter, brand ambassador e altre importanti figure professionali che mirano a coinvolgere emotivamente il cliente, rispondendo alle loro domande, informazioni, dubbi, ma anche tramite operazioni di field marketing, marketing esperienziale, guerrilla marketing e attività che donano un ricordo piacevole nella mente del consumatore finale;

Volantinaggio e sampling: tramite il team di vendita, si possono svolgere azioni face to face come il volantinaggio argomentato al sampling (campioni gratuiti del prodotto) in modalità dinamiche e coinvolgenti. Sul nostro sito sono visibili nelle varie sezioni i modi creativi e divertenti con la quale il nostro staff si interfaccia con il cliente finale;

Marketing esperienziale: il marketing esperienziale punta ad instaurare una vera e propria relazione con il cliente, tramite un corretto utilizzo della comunicazione che racconta storie coinvolgenti (storytelling) al consumatore finale. Coinvolgere, emozionare, divertite sono le parole d’ordine di Hostess & Promoter.

Suggerimenti per migliorare la comunicazione nel tuo punto vendita.

Le singole strategie di comunicazione e marketing possono sicuramente migliorare la percezione finale del consumatore, ma non sono di certo il modo migliore per progettare una strategia efficace sul lungo periodo. Affidarsi ad un team di esperti e professionisti del settore field marketing, del settore pubblicitario e della comunicazione visiva e emozionale è l’unico modo per permettere al brand ottenere risultati sul lungo periodo. In Hostess & Promoter i nostri clienti hanno a disposizione costantemente esperti di In store Communication che regalano al consumatore esperienze d’acquisto interattive e vincenti.

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